Dopo 12 anni la Juventus torna in finale di Champions League. L’impresa dei ragazzi di Allegri al Bernabéu, che ha sancito l’eliminazione dei campioni in carica, ha un sapore di rivincita non solo per l’Italia bianconera, ma per tutto il movimento calcistico italiano dopo cinque anni di sole comparsate in Europa. E il riecheggiare del coro “andiamo a Berlino” ci riporta indietro a dolci momenti… In questo post elencheremo 10 fatti sull’evento, tra cui alcuni motivi per i quali noi del team Wimdu pensiamo valga la pena andare a vedere la finale di Champions League del 6 giugno a Berlino, anche se non sarete tra quei pochi fortunati ad avere il biglietto per vederla allo stadio.
1. Qualche statistica sulla finale
Si tratta della prima finale di Champions League in cui i bianconeri incontrano il Barcellona. Le precedenti doppie sfide europee vedono in vantaggio i blaugrana per 2-1, sebbene l’ultimo incontro nei quarti di finale di Champions League 2002/2003 abbia visto prevalere i bianconeri, grazie ad un pareggio a Torino e alla vittoria per 2 a 1 al Camp Nou con un gol di Zalayeta al 114′. In quell’occasione i ragazzi di Lippi arrivarono alla loro ultima finale di Champions disputata, sconfitti poi dal Milan di Ancelotti ai calci di rigore. Si tratta della settima finale della massima competizione europea tra un’italiana e una spagnola, con i sei precedenti che vedono in vantaggio le formazioni iberiche per 4 a 2. Un’occasione, questa, per ridurre anche il gap di numero di finali di Champions vinte dalle italiane (12) e spagnole (14), ma soprattutto per aumentare i punti nel ranking UEFA.
2. Una Champions che si gioca anche sui social
Gli sfottò al Real Madrid e a Cristiano Ronaldo, l’inusuale rimessa laterale di Casillas, la “rivincita” in salsa culinaria tra Chiellini e Suarez, sono solo alcuni dei tormentoni social che da mercoledì riempono le bacheche degli utenti. Senza dimenticare ovviamente il vero fenomeno social del momento, ovvero quell’Antonio Padoin che, a discapito dei numerosi campioni bianconeri ben più quotati, sta diventando il beniamino dei tifosi juventini. Chissà che non diventi proprio lui l’eroe della notte di Berlino, un po’ come avvenne 9 anni fa con un altro eroe per caso: Fabio Grosso.
3. L’Olympiastadion: teatro di gesta leggendarie
Impossibile dimenticare quel palcoscenico che nel luglio del 2006 ci ha regalato il momento più bello della storia calcistica italiana recente. Inaugurato nel 1936 in occasione delle Olimpiadi tedesche, nello stesso anno fu il teatro delle leggendarie imprese dell’atleta statunitense di colore Jesse Owens, sotto agli occhi di un Hitler pietrificato dal disappunto per l’umiliazione subita dagli atleti del Reich. Quella del 6 giugno 2015 sarà la prima finale di Champions League (o Coppa dei Campioni) ospitata da questo impianto da 75.000 posti.
4. Dove acquistare i biglietti per la finale
Se non siete tra i pochissimi fortunati ad essere stati sorteggiati dalla UEFA nella prevendita a scatola chiusa di marzo, l’unico modo per acquistare uno dei 20 mila biglietti messi a disposizione dei tifosi Juventini è attraverso il sito www.berlino2015.it a partire da mercoledì 20 maggio. I prezzi vanno da 390€ per la categoria 1, 280€ categoria 2, 160€ categoria 3 e 70€ per la categoria 4. Inoltre, a Torino Ryanair ha organizzato un volo speciale di andata e ritorno a prezzo ribassato che accompagnerà i tifosi diretti a Berlino. La partenza è prevista da Torino alle 19.15 di venerdì 5 giugno, mentre il ritorno da Berlino è previsto per domenica 7 giugno, con partenza alle 17.05. I posti saranno limitati.
5. Collegamenti aerei per Berlino
I due aeroporti berlinesi Tegel e Schönefeld sono collegati quotidianamente ai principali aeroporti italiani. Compagnie aeree come Lufthansa, AirBerlin, EasyJet, Vueling e Ryanair offrono voli di andata e ritorno a prezzi molto convenienti da città come Milano, Roma, Bologna, Catania, Palermo, Napoli, Pisa, Venezia e molte altre ancora. Meglio affrettarsi a prenotare!
6. Trovare alloggio a Berlino può essere molto economico
Il costo della vita a Berlino è relativamente basso rispetto alle principali capitali europee. Per questo motivo è molto facile trovare alloggi a prezzi convenienti in posizioni centrali o anche in prossimità dell’Olympiastadion. L’ottimo sistema di trasporto pubblico berlinense BVG, inoltre, permette di raggiungere lo stadio e tutti gli altri punti di interesse della città in breve tempo e a prezzi contenuti. Si consiglia di acquistare dei mini abbonamenti per turisti utilizzabili sulle linee centrali U-bahn, S-bahn e i tram. Si va da da 19,50 per 48h fino a 34,50 per 5 giorni. Per maggiori informazioni è consigliabile consultare il sito (anche in inglese) della BVG.
7. Dove guardare la partita se non avete i biglietti
Il clima di festa che ha caratterizzato la città per tutta la durata della fase finale della Coppa del Mondo 2006 svoltasi in Germania ha mostrato al mondo la grande passione dei berlinesi per questo sport. Anche in occasione della finale di Champions League, i numerosi turisti e tifosi che accorreranno potranno godere appieno della sua magnifica atmosfera grazie alle numerose feste che andranno avanti ad oltranza e allo sterminato numero di locali e maxi schermi sparsi per tutta la città. Ovviamente non mancherà il tradizionale festival alla Fanmeile che avrà inizio il 4 giugno e vedrà esposta la Coppa dalle grandi orecchie. Tra i tanti posti per guardare la partita in un’atmosfera tipica berlinese troviamo i numerosi bar di Simon-Dach-Straße, il celebre Belushi, il Lido e l’Oscar Wilde Pub. Per chi preferisce godersi la finale in un’atmosfera tutta italiana consigliamo il Bar dello Sport a Nachodstrasse. Secondo la UEFA, il punto di incontro per i tifosi juventini sarà Alexanderplatz, proprio all’ombra della famosa Torre della televisione, mentre per i tifosi blaugrana l’appuntamento è nella piazza Breitscheidplatz nel quartiere di Charlottenburg, vicino alla chiesa Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche.
8. Berlino: povera ma sexy
Negli ultimi anni Berlino ha raggiunto la fama di capitale europea del divertimento e della vita notturna. In seguito alla caduta del muro, in particolare alcune aree della Berlino Est hanno dovuto reinventarsi dopo essere state abbandonate dai propri abitanti in favore di quelle dell’Ovest. Quelle che prime erano grosse fabbriche in disuso sono diventate discoteche di culto, come il Berghain, considerato il club più famoso del mondo, dove per entrare bisogna però superare la rigida selezione del suo celeberrimo buttafuori Sven Marquardt. Non ci sono trucchi infallibili per entrare. Più che altro fortuna e possibilmente un abbigliamento che incarni al meglio lo spirito della Berlino notturna. Altri locali celebri sono il Sisyphos, Suicide Circus, Watergate e Tresor, senza contare il già citato Lido, oltre al Cassiopeia, per gli amanti della musica live. Giugno è anche uno dei mesi migliori per godersi i più caldi open air festival dell’anno. Per maggiori informazioni potete dare un’occhiata alla guida delle App essenziali per visitare Berlino.
9. Non solo birra e Kartoffeln
Le strade di Berlino sono la prova che lo stereotipo del tedesco che non rinuncia mai ad una porzione di “Wurst und Kartoffeln” sia abbastanza superato. Se è vero che questi alimenti rappresentano tuttora i capisaldi della cucina tedesca, l’incredibile commistione di culture che da molti anni caratterizza le vie berlinesi ha fatto si che Berlino sia oggi una delle città nelle quali è più facile apprezzare prelibatezze provenienti da ogni angolo del globo a prezzi più che popolari. Sebbene sia facilissimo gustare dell’ottima birra a prezzi spesso inferiori a quelli dell’acqua, non mancano esempi di cucine esotiche di altissima qualità a prezzi accessibili, come l’indiano Haveli, il messicano Ta’Cabrón o l’asiatico Madami. Per i vegetariani da provare assolutamente sono il Mustafa’s Gemuese Kebab e l’Ohlala. I più nostalgici dell’Italia potranno gustare un’ottima pizza, e non solo, da Masaniello o al ristorante a’ Muntagnola. Da segnalare anche il Markthalle Neun, cuore dello streetfood berlinese.
10. Berlino rievoca bei ricordi
È ancora scolpita nelle menti di tutti gli italiani quella magica notte di luglio, quando il cielo sopra Berlino si tinse di azzurro e capitan Cannavaro alzò la coppa del mondo al cielo, dopo l’ultimo rigore messo a segno da Grosso contro la Francia. Un ricordo che unisce molti italiani, indipendentemente dalla propria fede calcistica, e potrebbe far si che persino i più incalliti detrattori della Vecchia Signora sostengano Pirlo e compagni in questa nuova impresa.
Immagine di copertina: Olympiastadion di Berlino. Fotografia di nib