Guido Piovene affermava che il detto “Vedi Napoli e poi mori” è celebre quanto falso. Secondo lo scrittore infatti la bellezza di Napoli non è qualcosa di estemporaneo, che si raccoglie in un’istante. Bisogna avere tempo di girare per i suoi quartieri, osservare la luce cangiante sul golfo nelle varie ore del giorno e immergersi nella vita frenetica di questa città piena di contraddizioni. Bellissimo, ma come si può apprezzare il fascino di una città che, per citare il grande cantante Pino Daniele, ha mille colori, se si ha solo il tempo di un weekend lungo? Semplice: con una valida selezione dei posti assolutamente da non perdere. Abbiamo pensato a scegliere quelle che sono le mete irrinunciabili per chi passa per la splendida terra di Totò e Vittorio De Sica. Un tour intenso ma in grado di restituire la sfacciata bellezza di questa città.
Cappella Sansevero e Cristo velato
Napoli è una città fatta di contraddizioni, tra ori sfavillanti e zone d’ombra. Non è un caso che nel suo cuore sorga una delle più suggestive e misteriose opere dell’epoca barocca: la cappella di Sansevero, voluta dal nobile Raimondo di Sandro. La figura di quest’uomo è circondata da numerose leggende. C’è chi lo vuole figura cardine della massoneria, chi addirittura alchimista. Ad alimentare queste voci sono le strabilianti opere contenute all’interno della cappella, di una fattura talmente surreale da sembrare un prodigio. Nella navata centrale si trova il Cristo velato, statua in marmo realizzata dall’artista Sanmartino su richiesta del principe. La statua rappresenta una figura maschile interamente avvolta da un sudario, che per la sua finezza, sembra essere un autentico velo. Nella cavea sotterranea invece si trovano altre due curiosità: le Macchine anatomiche, due scheletri veri di uomo e donna, avvolti dal loro sistema circolatorio perfettamente conservato. La cappella è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30 ed è chiusa il martedì. Il biglietto ordinario costa 7 euro.
Napoli Sotterranea
Il capoluogo campano è una continua sorpresa. Le sue bellezze non si esauriscono tra le mille stradine del centro e i capolavori artistici, ma proseguono nel sottosuolo. A Napoli infatti è possibile visitare i formidabili sotterranei, opere di ingegneria e testimonianza unica al mondo. Ripercorrere questa mappa a rovescio significa rivivere l’intera storia della città, dall’insediamento ellenico di cui si possono ammirare le cave in tufo, passando dagli acquedotti romani, fino ai tunnel del periodo borbonico e all’uso che se ne fece nel Novecento: rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale. L’ingresso ai sotterranei si raggiunge da Piazza San Gaetano 68 o da Piazza Garibaldi. Il biglietto intero costa 10 euro, quello per studenti 8 e per bamibini dai 5 ai 10 anni sono 6 euro. L’escursione va prenotata e il percorso dura circa 2 ore.
Una pizza e un caffè
Dopo quest’infornata di cultura bisogna prendersi una pausa. E non c’è cosa più bella che prendersela a Napoli, rifocillandosi. I partenopei sono maestri nei semplici piaceri della vita e la pizza ne è l’emblema assoluto. Qui infatti troverete le migliori margherite e marinare che si possano mangiare, frutto di esperienza e formidabile materia prima. Rispetto a quelle che si possono assaggiare in altre città d’Italia, a Napoli la pizza si presenta con un cornicione alto che conserva il sapore del pane. Sono diverse le pizzerie storiche che offrono un prodotto buonissimo ed economico, senza quindi sfruttare il loro nome noto ai molti turisti che fanno la fila davanti ai locali. Il re di questi storici pizzaioli è Sorbillo, maestro in quest’arte fin dal lontano 1934, che trovate in via dei Tribunali al numero 38. Altra celebre pizzeria è la Di Matteo, sempre in via dei Tribunali, al numero 94. Qui è possibile assaggiare il “cuoppo”, un mix di fritti misti, crocché e pizza fritta. Dopo la pizza ci vuole poi un ottimo caffè. L’istituzione napoletana in questo campo è il caffè Gambrinus, nato nel 1861, dove oltre ad assaggiare l’oro nero migliore della città, si può ammirare anche l’eleganza del locale, che conserva decorazioni d’epoca.
Maschio Angioino
In un viaggio di tre giorni a Napoli è severamente vietato trascurare uno dei suoi simboli: il Castel Nuovo, meglio conosciuto con il nome di Maschio Angioino. Questo imponente edificio risale al 1266 e venne edificato per volontà di Carlo I d’Angiò, che salì al trono dopo aver sconfitto gli Svevi. Il castello è caratterizzato da cinque massicce torri, che ne evidenziano la funzione non solo di residenza ma anche di fortezza. Qui alloggiarono personaggi illustri come Petrarca, Boccaccio e anche Giotto, che affrescò la Cappella Palatina con immagini tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Altre zone d’interessea al Maschio Angioino sono la Sala dei Baroni – luogo della celebre congiura contro Ferdinando d’Aragona – la Fossa del Coccodrillo e la prigione dei Baroni. Tutto questo si può visitare dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 19.00 e Il prezzo intero è di 6 euro. La domenica l’ingresso è gratuito.
Tour delle metro
Dicevamo che Napoli è una città che va esplorata non solo in superficie, ma anche nelle sue profondità. Così dopo Napoli Sotterranea vale la pena prendere un biglietto della metropolitana e ammirare le sue splendide fermate. In questi anni infatti la città di Napoli ha deciso di dare all’ampliamento della sua rete metropolitana un orientamento artistico, creando un vero e proprio museo sotterraneo. Alla fermata Museo, ad esempio, si possono ammirare una serie di scatti in bianco e nero di Mimmo Jodice. Alle progettazione di queste fermate hanno contribuito celebrità come Gae Aulenti, Oliviero Toscani, Achille Bonito Oliva e Mimmo Paladino. I lavori di ampliamento sono tutt’ora in corso e prevedono anche collaborazioni con l’archistar Fuksas.
Spaccanapoli
La via che divide letteralmente in due la città – da qui “Spaccanapoli” – è di certo la via più suggestiva della città, l’arteria principale entro cui scorre tutta la napoletanità di cui hai bisogno prima di ripartire. Si scende a piazza Dante e ci si inoltra in questa stradina piena di negozi di ogni genere, per giungere alla famsosa piazza del Gesù Nuovo, dove si trova l’omonima chiesa e il convento di S. Chiara. Se si prosegue lungo la via – che a quest’altezza si chiama via Benedetto Croce – si trova “La Pastiera Napoletana”, dove si può acquistare il tipico dolce pasquale napoletano, oppure comprare della pasta di Gragnano alla Charcuterie Esposito. Proseguendo ancora si raggiunge Piazza Nilo, dove è collocata l’antica statua del Dio Nilo, collocata dagli abitanti dell’allora Alessandria d’Egitto. Superata la piazza si raggiunge via San Gregorio Armeno, la celebre strada dei presepi napoletani, che ogni anno vanno arricchendosi di nuovi personaggi, tra il sacro e il profano.