L’autrice di questo post é Martina, 23 anni, travel blogger per passione, studentessa per dovere e aspirante giornalista di viaggi, innamorata di New York City.
Potete seguire le sue avventure leggendo il suo blog Martinaway.
L’Esposizione Universale è informazione, cultura e avanguardia. Quella di Milano 2015 è anche cibo e in una terra come l’Italia non poteva essere diversamente. Expo però è anche enorme e visitarla senza qualche linea guida o senza essersi fatti un’idea generale prima di varcare i gates è una pazzia, soprattutto se si hanno a disposizione solo uno o due giorni.
Io di giornate ad Expo ne ho passate tre, eppure ho dovuto tralasciare ugualmente dei padiglioni. Qualche intoppo capita sempre, come le code molto lunghe soprattutto durante i weekend, per questo consiglio di stilare una lista dei padiglioni che volete vedere assolutamente, in modo da non perderli. Ad Expo la frase “tanto c’è tempo” è bandita.
Informazioni utili e tempi
Rimanendo sull’argomento tempo per un attimo, bisogna considerare che Expo apre alle 10 del mattino, ma che, soprattutto il sabato e la domenica, ci sarà sempre qualcuno in coda anche prima delle nove. Prima arrivate ai gates, meglio è: potrete evitare non solo la coda all’entrata, ma anche quella per i padiglioni più gettonati, come quello giapponese o Palazzo Italia, che già alle dieci e mezza sono invasi dai visitatori. In secondo luogo sappiate che alcuni padiglioni hanno dei tempi predefiniti o al loro interno prevedono delle attività (ad esempio dei cortometraggi) che vi obbligheranno a fare una sosta, altri hanno invece un percorso libero e potrete decidere voi quanto tempo dedicare loro.
Breve guida ai padiglioni: cosa vedere e cosa fare
Come per molte altre cose, anche in questa occasione vale la regola del de gustibus. Ci sono padiglioni che mettono tutti d’accordo, perché splendidi oppure deludenti, altri che invece fanno innamorare alcuni di noi e lasciano indifferenti altri, per questo non esiste una lista vera e propria dei padiglioni migliori di Expo 2015. Personalmente consiglierei la Svizzera, per il messaggio che trasmette, perché il mondo ha bisogno di un po’ di altruismo in più, il Giappone, perché è coinvolgente, moderno ma con un occhio puntato alla tradizione, la Repubblica di Corea, che punta sulla sostenibilità, la riflessione e la stimolazione delle coscienze, l’Azerbaijan, per le installazioni e il suo presentare il paese a 360°, e Marocco, perché non solo è bello, ma dimostra anche come in uno Stato possano convivere deserti, mari e montagne e come anche qui sia possibile coltivare. Tutto questo senza dimenticare Palazzo Italia, che ci aiuta a ricordare che ci troviamo in un Paese che vale, sia dal punto di vista artistico e naturalistico che da quello dell’ingegno, e una capatina in Nepal, che architettonicamente è uno dei più suggestivi.
Alcuni padiglioni, invece, meritano una visita soprattutto per le attività che offrono, come il Brasile, che propone una camminata su una rete sospesa, e il Qatar, dove donne e ragazze possono farsi fare gratuitamente un tatuaggio con l’henné sulla mano o sul braccio. In ogni caso, sul sito di Expo 2015 e sull’applicazione ufficiale (scaricabile gratuitamente dagli store) potete leggere le descrizioni dei padiglioni, in modo da scegliere quali vedere ad ogni costo e decidere in maniera autonoma.
Per i bambini, o per quelli che come me si sentono bambini dentro, all’entrata e in alcuni negozi è acquistabile un finto passaporto (5€) da far timbrare all’ingresso o all’uscita di ogni padiglione. Dopotutto ad Expo si può fare il giro del mondo senza prendere aerei, no?
Mangiare ad Expo
Bisogna poi sfatare un mito: ad Expo non serve un mutuo per mangiare. Non ovunque almeno. Potete spendere 30 euro per un piatto, ma anche meno di 10 per un pasto completo, perché esistono non solo diverse fasce di prezzo, ma anche diverse tipologie di locali: ristoranti più o meno eleganti, bar e food trucks, in modo che ognuno possa essere libero di scegliere. Inoltre, al Supermercato del Futuro potete fare autonomamente la spesa e poi mangiare in uno dei tanti spazi liberi all’aria aperta. A voi la scelta. Io ho cercato di dividere quasi tutti i piatti con i miei compagni di viaggio, in modo da assaggiare più cose possibili e spendere la metà. Tra i pasti che ho preferito ci sono quelli in Turkmenistan, Giappone e Kuwait, senza dimenticare i panini della Food Truck Nation del padiglione statunitense, il baklava turco (un dolce preparato con pasta fillo, miele e pistacchi) e i kürtőskalács ungheresi (dei rotoli di pasta dolce morbida cotti “allo spiedo”). Per quanto riguarda l’acqua invece sappiate che qui sono presenti diversi distributori gratuiti di acqua freschissima, sia naturale che gasata, quindi portate con voi una bottiglietta, potrete riempirla tutte le volte che vorrete.
Da non dimenticare
Tra le cose da non perdere assolutamente, perché uno degli eventi più spettacolari di Expo Milano 2015, c’è lo show serale dell’Albero della Vita. Alle 22.00 e alle 22.30 l’Albero si accende e la Lake Arena si riempie di musica, giochi d’acqua e luci che vi lasceranno a bocca aperta e, perché no,
anche con la pelle d’oca. Parlando di sera, mi permetto di aggiungere un piccolo consiglio: portate uno spray anti-zanzare. Expo ha molti specchi d’acqua e la prima serata che ho trascorso qui sono stata letteralmente divorata.
Per concludere
Expo è un’esperienza che va vissuta con un po’ di pazienza, la mente aperta, senza pregiudizi, e con la voglia di divertirsi, ma anche di imparare. In alcuni padiglioni scoprirete molto, in altri vi sorriderete e basta, in altri ancora passerete tutto il tempo a storcere il naso senza capirne il senso, ma è, in ogni caso, un’esperienza da fare. L’esposizione universale capita solo ogni cinque anni e nel 2015 abbiamo la possibilità di scoprirla senza dover andare dall’altra parte del pianeta. Credo sia un ottimo motivo per comprare un biglietto. Anche due.